Iniziamo dunque con questo post la nostra annuale rubrica di analisi cine-fotografica.
La prima pellicola del 2024 è El Conde.
El Conde è un film cileno del 2023 diretto da Pablo Larraín.
"Miglior Fotografia" è l'unica categoria nella quale El Conde viene nominata.
Nonostante ciò, il film tiene abilmente testa agli altri candidati per via della sua trama e, soprattutto, del suo stile visivo accattivante.
La fotografia, curata da Edward Lachman, gioca un ruolo fondamentale nel creare l'atmosfera oscura e ironica del film, intrecciando simbolismo e realismo per esplorare la complessa figura di Augusto Pinochet, protagonista della pellicola.
Per amplificare l'alone di mistero intorno allla figura del personaggio principale, il DoP ha optato per un uso del controluce ad hoc.
Essa si caratterizza per una palette cromatica cupa e desaturata, dominata da toni di grigio, blu e marrone.
Questo crea un'atmosfera opprimente e claustrofobica, che riflette il tormento interiore del protagonista, un vampiro di 250 anni che desidera la morte.
La luce naturale è spesso filtrata da tende o vetri, creando un effetto di morbidezza e diffusione che accentua l'ambiguità morale del personaggio.
La fotografia del film è ricca di simbolismi e metafore.
L'oscurità che pervade le scene rappresenta non solo la natura vampiresca di Pinochet, ma anche la sua anima oscura e corrotta.
La luce, invece, rappresenta la speranza di redenzione e il desiderio di liberazione dal peso del passato.
Le inquadrature sono spesso simmetriche e ordinate, creando un senso di rigidità e controllo che riflette la personalità autoritaria del dittatore.
La macchina da presa si muove lentamente, con frequenti carrelli e zoom, creando un'atmosfera di tensione e inquietudine.
Degna di nota, la sceneggiatura, che ha ricevuto il premio omonimo alla Mostra del Cinema di Venezia 2023.
È stata inoltre elogiata la capacità di Edward Lachman di "creare un'atmosfera onirica e grottesca che rende il film ancora più perturbante e affascinante".
Possiamo dunque affermare che la fotografia di "El Conde" è un elemento fondamentale del film, che contribuisce a creare un'ambientazione controversa, ma permeata da un'affascinante ironia, ricca di simbolismi.
Il lavoro del DoP è stato meritatamente acclamato dalla critica e ha ottenuto diversi riconoscimenti, confermando il suo talento e la sua capacità di dare vita a immagini evocative e memorabili.
A livello registico, interessante è la scelta di stringere molto il campo visivo, tramite inquadrature ravvicinate al volto di Pinochet per enfatizzare maggiormente le sue espressioni e il suo stato d'animo.
Non mancano inoltre, diversi elementi simbolici come croci, rovine e sangue, al fine di sottolineare la natura vampiresca dei personaggi.
Degno di nota, infine, è l'utilizzo di specchi per riflettere immagini distorte e frammentate.
Per oggi è tutto, il prossimo articolo sarà su Killers Of The Flower Moon.
Grazie per aver letto il post.
Claudia
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